DENOMINAZIONE: Riserva Orientata di Monte Carcaci
PROVINCIA: Castronovo di Sicilia – Prizzi
SUPERFICIE: 1437,87 ettari di cui 863,33 in zona A e 574,54 in zona B
ENTE GESTORE: Direzione Azienda Foreste Regione Siciliana
DATA DI ISTITUZIONE: 25 Novembre 2000
STORIA
Carcaci è posta al centro di una vasta area che consente la vista di gran parte del territorio centrale dell’isola. Sulla sua cresta si erge un piccolo colle alla cui sommità si evidenziano i resti di insediamenti arcaici.
Negli anni cinquanta e sessanta monte Carcaci è stato utilizzato come poligono di tiro dell’esercito; successivamente il demanio Forestale ha preservato e conservato le ricchezze naturali della riserva.
LA FLORA
Il bosco di Monte Carcaci è una ricchezza naturale di maestosa bellezza, rivestita quasi interamente da un fitto bosco di colore verde cupo.
La riserva appare molto diversificata da un punto vegetazionale, con la presenza di formazioni forestali native in cui dominano il Leccio e il Roverella, rimboschimenti con conifere alloctone sempreverdi , cespugliati termo-xerofili, arbusteti, comunità acquatiche e ripariali.
Il Leccio forma popolamenti monospecifici nei tratti più acclivi e con maggiore rocciosità affiorante.
In prevalenza, nella Riserva troviamo boschi cedui il cui strato arboreo è costituito ora dal Leccio, ora da Roverella, o da entrambe le querce, cui spesso si associano individui di Acero campestre, Sorbo terminale e l’Orniello.
Il passaggio dal bosco di specie sempreverdi a quelli di specie caducifoglie non è mai brusco, ma, avviene gradualmente, attraverso un mosaico di aree di transizione in cui coesistono, nello strato arboreo, più entità di querce oltre aceri e frassini.
Gli ampi rimboschimenti , effettuati con conifere di origine americana e mediterranea (Pinus halepensis, P. pinea, Cupressus arizonica, C. macrocarpa, ecc.) e con gli eucalipti australiani tra le latifoglie, sono presenti nella zona della preriserva e cingono il bosco naturale. Numerose sono le specie arbustive che vivono all’interno dei boschi costituenti la riserva, quali: Perastro, Biancospino, Asparago comune, Pungitopo, Euforbia arborescente, Rosa canina, Prugnolo, ecc.
Questi arbusti formano macchie, intercalate da aspetti di gariga, soprattutto nel versante settentrionale di Pizzo Colobria.
Tra le lianose possono essere individuate il Tamaro, l’indomabile Stracciabrache, la ruvida Robbia selvatica e, soprattutto, l’Edera che procede tortuosamente tra gli alberi, ricoprendone quasi interamente la chioma.
Nello strato erbaceo si riscontrano diversi ciclamini e individui della vistosa Rosa peonia. Tra la roccia calcarea affiorante si trova lo Zafferanetto comune, la comune Pratolina, le dorate chiazze del Favagello, i vistosi e profumati fiori rosa-violetto o quasi bianchi dell’Anemone stellata, le variopinte fioriture dell’endemico Giaggiolo siciliano ed il rarissimo Cipollaccio greco. Gli stagnetti, o “gurghi”, specchi d’acqua naturali situati in piccole depressioni con una profondità variabile da pochi centimetri a circa un metro, creano all’interno della riserva un ambiente insolito ricco di fascino.
Uno di questi si trova davanti al rifugio forestale Colobria – Carcaci. Qui vivono idrofite molto rare in Sicilia, da quelle più piccole invisibili ad occhio nudo, a quelle che vediamo fluttuare seguendo il moto dell’acqua, come il Potamogen siculus (la Brasca endemica della Sicilia, rarissima e localizzata), il Myriophillum alterniflorum, il Ranunculus trichophyllus subsp. Tra le specie acquatiche figurano anche la Mestolaccia comune e la Potamogeton natane.
Come si arriva:
Scorrimento veloce Palermo – Agrigento bivio Lercara Friddi e proseguire per Prizzi, bivio Riena; Strada Statale Prizzi – Lercara Friddi bivio di Filaga.