La cappella sorge su una roccia e sovrasta il torrente di San Calogero, situata in una gola di grande bellezza paesaggistica e geologica, dista da Palazzo Adriano circa 3 km. Di dimensioni modeste, è stata realizzata in pietra e malta cementizia. Vi si trova un altare centrale, costituito da una lastra di marmo sorretta da due pilastrini, alle cui spalle si trova un dipinto ad olio, realizzato di recente, da un pittore locale Nicola Ribaudo. San Calogero, viene raffigurato sulle sponde di un torrente, insieme ad un cervo che poggia le sue zampe anteriori sulla sua gamba destra. Non si hanno notizie circa il committente ed il periodo di costruzione, ma la cappella è stata completamente restaurata nel 1977. È chiusa da un cancello a due ante in ferro battuto. Tutti gli anni il sacerdote di rito latino, insieme ai fedeli, si reca in pellegrinaggio dove celebra la messa. Anticamente i fedeli, usavano bagnarsi nelle acque del torrente, perché per quel giorno le acque del torrente si pensava fossero miracolose per guarire i dolori articolari e i reumatismi. I giovani approfittavano di fare il bagno nelle “nacuna”, grosse vasche create dalla natura stessa del luogo.
Dettagli